
Cigoli è oggi un piccolo borgo medievale situato su un colle a poco più di due chilometri da San Miniato, da cui domina la valle dell’Arno e la Valdegola. Le linee di difesa del castello sono ancora oggi visibili.
Cigoli trae le sue origini dall’antico insediamento romano Castrum de Caulis, di cui si hanno notizie già dall’anno Mille.
Agli inizi del XIV secolo, per la sua importanza strategica, il borgo fu conteso tra Pisani e Fiorentini. Fu conquistato da Uguccione della Faggiola, signore di Pisa, ed entrò definitivamente nei domini fiorentini nel 1370, insieme a San Miniato.
Anche Cigoli, come San Miniato, ha dato i natali a uomini illustri, tra cui il più noto è Ludovico Cardi, detto “il Cigoli”, pittore e architetto attivo per i Medici e i Pontefici. Le sue opere si trovano nel sistema museale di San Miniato, in varie chiese del territorio e nei principali musei di Roma, Firenze e d’Europa. Agli Uffizi è conservato il suo celebre Ecce Homo.
Tra le famiglie importanti legate a Cigoli si ricordano i Sonnino, di cui resta una villa in località Castelvecchio, e gli Sforza. Francesco Sforza, nato nei dintorni di Cigoli, fu condottiero e signore di Milano.

Il Santuario della Madonna dei Bimbi, già pieve di San Giovanni Battista, si trova a Cigoli, vicino a San Miniato, ed è parte della diocesi di San Miniato. Già menzionato in manoscritti anteriori all’anno 1000 come “Castrum de Ceulis”, ospita oggi anche il noto presepe artistico di Cigoli.
Fondato nella seconda metà del XIII secolo dai frati Umiliati, sorse sul punto più alto del borgo, dove esisteva una chiesa dedicata a San Michele. L’edificio fu ampliato nel XVI secolo, mantenendo dell’originario impianto gotico il campanile trecentesco e parte dell’abside poligonale; la facciata è ottocentesca.
All’interno si trovano affreschi quattrocenteschi e un prezioso tabernacolo gotico di Neri di Fioravante (1381) che custodisce un altorilievo ligneo policromo con la Madonna del Rosario, nota come Madre dei Bimbi.

Il Presepe artistico di Cigoli Borgo Medioevale unisce cura del dettaglio e alta tecnologia in un allestimento paesaggistico di tipo palestinese, tanto da essere considerato il Presepe tecnologico più grande della Toscana.
Il percorso, in parte all’esterno, introduce il visitatore con simboli cristiani, per poi condurlo attraverso scene come l’Annunciazione a Nazaret, la Gerusalemme sontuosa, la povera Betlemme con scene di vita quotidiana, fino alla grotta della Natività e infine al deserto con i beduini.
L’allestimento si estende su circa 100 mq, ricreando l’atmosfera della Terra Santa di 2000 anni fa. Il visitatore diventa pellegrino lungo la via del Signore, immerso in suggestive rappresentazioni meccaniche, con effetti luminosi, sonori, olfattivi e scenografici.
Per questo è noto come il “Presepe Sensoriale”, particolarmente affascinante di giorno e soprattutto di notte, grazie alle sue luminarie.
