Via Francigena Altopascio – San Miniato

La via Francigena è un antico percorso di pellegrinaggio che si snoda per oltre 3000 km da Canterbury in Inghilterra fino a Roma e verso Santa Maria di Leuca. Un grande itinerario di pellegrinaggio europeo che attraversa 5 Stati, 16 regioni e più di 600 Comuni; un territorio di straordinaria bellezza. Il tratto italiano è lungo circa 1.020 Km suddivisi in diversi itinerari con più di 100 tappe. Un filo conduttore che unisce l’Europa dei popoli e delle culture da fare a piedi o in bicicletta e che merita di essere esplorato con tutta calma.

TAPPA 29 ALTOPASCIO – SAN MINIATO


Via Francigena. La tappa 29 Altopascio – San miniato fa parte dell’itinerario italiano di Sigerico, dal Colle del Gran San Bernardo a Roma

In sintesi è una tappa tra le più suggestive del grande itinerario. Nella parte iniziale della tappa 29 percorriamo uno splendido tratto selciato dell’antica Via Francigena. Superiamo la zona delle Cerbaie, selvaggia e deserta, per poi dirigerci verso Ponte a Cappiano, dove all’interno dell’antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello. Da qui attraversiamo un’antica palude ora bonificata, e risaliamo verso l’interessante centro storico di Fucecchio. Superato l’Arno, ne percorriamo l’argine verso San Miniato.

INFORMAZIONI PERCORSO


  • Partenza: Altopascio – Piazza Giuseppe Garibaldi
  • Arrivo: San Miniato, Piazza della Repubblica – di fronte al Palazzo del Seminario
  • Lunghezza del percorso: 29 Km
  • Tempo di percorrenza: 7.30 ore circa
  • Difficoltà: impegnativa, per la lunghezza del percorso
  • Dislivello totale: +373m -238m
  • Segnaletica: Buona
  • Fonti sul percorso: presenti in tutti i centri abitati
  • Come arrivare: Si può raggiungere Altopascio in auto o con il treno, linea FS Viareggio – Firenze
  • Località attraversate: 
  1. ALTOPASCIO è noto da secoli a tutti i pellegrini che percorrono la via Francigena, è una piccola cittadina curiosamente famosa per il suo pane: è infatti rinomata come la città del pane poiché capace di mantenere questa antica tradizione cerealicola nel corso dei secoli. 
  2. VILLA CAMPANILE a dire il vero è solo una piccola frazione del comune di Castelfranco di Sotto che si estende lungo la strada che porta ad Altopascio. E’ un paese tranquillo e poco transitato di carattere agricolo e pastorizio che rimane appartato rispetto alla grande viabilità. Da segnalare la piccola chiesa del paese con un bellissimo mosaico nel frontone.
  3. GALLENO è un paese dove anticamente era un passaggio per carovane che percorrevano la Via Francigena. Un crocevia per Pisa, Firenze e Lucca come lo dimostra la Colonna Leopoldina all’inizio del paese. La nuova viabilità che passa fuori dal centro del borgo taglia quasi completamente il traffico pesante dal centro cittadino. Un piccolo centro abitato in cui non mancano feste e sagre durante i mesi estivi.
  4. PONTE A CAPPIANO venne costruito in epoca medievale, in quanto serviva ai pellegrini che percorrevano la Via Francigena di attraversare il fiume Usciana, emissario del Padule di Fucecchio. Nel 1550, Cosimo I dei Medici fece ricostruire interamente il ponte, grazie anche all’intervento di famosi architetti toscani come David Fortini e Nicolò Pericoli detto il Tribolo, che realizzarono un edificio polifunzionale.
  5. FUCECCHIO, che alla Via Francigena deve parte del suo primo sviluppo, rientrava in quella parte di percorso che, dopo aver toccato Lucca e Altopascio, si addentrava nei boschi delle Cerbaie e superava l’Arno per proseguire, poi, in direzione di Siena e dei territori laziali.
  6. SAN PIERINO fa parte del comune di Fucecchio, in provincia di Firenze, la frazione  dista 1,5 chilometri dal medesimo comune di Fucecchio. 
  7. ONTRAINO fa parte del comune di San Miniato dove si trova la Chiesa di San Giuseppe Lavoratore 
  8. SAN MINIATO BASSO (ex Pinocchio, Pinochium in latino) è una frazione del comune di San Miniato in provincia di Pisa. Attivo centro artigianale, agricolo e commerciale. Il nome originale Pinocchio è un derivato da pīnus, “pino” in latino. Negli ultimi decenni del XX secolo, la frazione ha avuto uno forte sviluppo urbanistico e economico dovuto alla presenza della stazione ferroviaria sulla linea Pisa–Firenze e al passaggio della Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, che le hanno permesso il maggior sviluppo tra le varie frazioni di San Miniato.
  9. SAN MINIATO
San Miniato è un ottimo punto di partenza per esplorare la splendida Toscana, e qui si trova Villa Egola, una casa vacanze ideale per trascorrere le vostre vacanze. dove passa una tappa della via francigena tra le più belle.

 

San Miniato si trova su un colle, tra Pisa e Firenze. È un importante centro economico e industriale del Distretto del cuoio, ma anche città d’arte, città slow food e luogo di eccellenza del Tartufo Bianco. Sotto Federico II, San Miniato assunse un ruolo di primo piano divenendo sede del vicario imperiale in Toscana, tanto che nel Medioevo si chiamava “San Miniato al Tedesco”. Nel 1622 divenne sede vescovile staccandosi dalla diocesi di Lucca e costruendo un proprio seminario poco distante dal Duomo, nell’area allora popolata di case e botteghe addossate alle mura.

Dopo Federico II anche Napoleone è stato a San Miniato: prima per avere l’attestato di nobiltà della propria famiglia, necessario per accedere all’accademia militare francese, poi durante la campagna d’Italia per visitare lo zio Filippo Bonaparte. Gli eventi della Seconda Guerra Mondiale hanno lasciato il segno in città provocando la distruzione di parte delle costruzioni medievali (tra cui la Rocca di Federico, poi ricostruita); particolarmente doloroso l’episodio della strage nazista in Duomo, da cui hanno preso spunto i fratelli Taviani per il film “La notte di San Lorenzo”.

SAN MINIATO E IL TARTUFO


Tartufo: la sua produzione è incentrata a San Miniato dove si trova Villa Egola Casa Vacanze

San Miniato offre tutto l’anno un’intensa attività culturale: dai festival di teatro ai concerti di musica classica. Tuttavia il clou degli eventi è la tradizionale Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco che si svolge nelle principali vie e piazze del centro storico il secondo, terzo e quarto fine settimana di novembre. La mostra mercato è preceduta da altre feste legate al prezioso tubero nei paesi vicini. Si inizia nel mese di marzo a Cigoli (paese natale del pittore Ludovico Cardi detto “Il Cigoli”) col tartufo marzuolo. Si prosegue con Balconevisi (in ottobre) dove si svolge un curioso palio dei paperi e Corazzano.

OLTRE AL TARTUFO la zona è anche terra di vino e di enogastronomia raffinata: il pomodoro grinzoso, il carciofo, il mallegato, l’oliva mignola sono solo alcuni dei prodotti tipici che hanno contribuito a fare di San Miniato la città del gusto e dello “slow food”. Basti pensare allo zafferano, all’olio extravergine di oliva “mignola”, al fungo porcino o al carciofo. 

Nelle campagne si coltiva inoltre la varietà di tabacco Kentucky usato per la produzione del sigaro toscano. Non a caso è nato qui il “mercatale”, il mercato delle produzioni agricole e artigianali del progetto “Filiera corta” per favorire il consumo in zona delle produzioni locali, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare il consumo stagionale dei prodotti.

San Miniato è anche uno dei comuni del comprensorio del cuoio, con le industrie localizzate prevalentemente nella frazione di Ponte a Egola.

LA SEGNALETICA DELLA VIA FRANCIGENA


Installata lungo il cammino è suddivisa in varie tipologie:

  • Adesivi biancorossi: sparsi lungo il cammino e con raffigurato il simbolo del pellegrino nero o con la scritta VF o Via Francigena;
  • Segnavia di vernice: anch’esse raffiguranti il simbolo del pellegrino nero;
  • Supporti in alluminio giallo: con segnavia munito di freccia;
  • Piccoli cartelli stradali: installati lungo sentieri e strade campestri;
  • Cartello metallico stradale: installato lungo i tratti del cammino in cui transitano anche veicoli a motore.

 

VIA FRANCIGENA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE


Si tratta di un’opportunità per un turismo responsabile che da la priorità all’habitat. La Via Francigena permette di vivere il paesaggio circostante nella maniera più autentica e, a volte, di riconoscere l’impatto ambientale e le problematiche legate alla nostra società contemporanea.

L’Associazione Europea della Via Francigena (AEVF) ha dichiarato espressamente, che un turismo sostenibile è al centro delle proprie attività. La mission dell’associazione è di includere tutte le parti interessate, come associazioni internazionali e realtà locali, per sviluppare la solidarietà all’interno della Via Francigena. Dare più visibilità alle aree che attraversa direttamente il cammino ed alle aree circostanti.

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